Chi ha paura del lupo? Non c’è dubbio che nonostante il ridotto numero di questo animale il lupo continui a far paura almeno nel nostro immaginario. Eppure il lupo ha bisogno del nostro aiuto perché si tratta di una specie a rischio. Su questi argomenti ci siamo rivolti a Francesco Mongioì della Lac di Trento, un esperto in materia.

D: Mille lupi circa per oltre 50 milioni di italiani. Eppure il lupo torna a far paura e si parla di nuovo di abbattimenti. Qual è la situazione attuale per la tutela dei lupi?

R: I dati statistici sono alquanto incerti, perché non c’è ancora un programma organico di rilevamento. Tuttavia collocare il numero di lupi in Italia fra 1.200 e 1.800, è verosimile secondo considerazioni fornite dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Si parla di uccisioni dove prevale l’ignoranza e allevatori e contadini pigri vanno per le spicce invece di utilizzare gli strumenti di prevenzione dei danni (al patrimonio zootecnico) esistenti e validati come efficaci. Dove sono utilizzati gli strumenti di prevenzione come recinti elettrificati e cani da guardiania, i danni da predazione sono quasi pari a zero. Danni che, in ogni caso sono indennizzati dalle regioni interessate. È fuori discussione, in ogni caso, che i danni da predazione non sono eliminabili del tutto e perciò serve tempestività negli indenni e una costante opera di informazione e formazione degli operatori economici. Il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, elaborato dal Ministero dell’Ambiente è dall’inizio di Aprile 2019 all’esame della Conferenza Stato Regioni. Il piano prevede 22 azioni che a partire da una rigorosa analisi tecnico-scientifica mirano alla conservazione ed alla risoluzione sostenibile dei conflitti con le attività antropiche. Anche la Commissione Europea ha espresso apprezzamento per il documento. Il ministro Costa ha ribadito che non servono uccisioni, ma strategia. Per quanto riguarda la possibilità, paventata soprattutto in Trentino Alto Adige, di attacchi di lupi a uomini, sarà sufficiente rammentare che da 200 anni non si hanno notizie del genere. È il lupo a essere vittima dell’uomo come testimoniano i numerosi casi di bracconaggio.

 

D: Si parla di lupi come animali utili per il controllo dei cinghiali. Qual è il rapporto tra questi animali?

R: La dieta dei lupi è composta prevalentemente da ungulati e uno studio di ricercatori italiani evidenzia una predilezione per i cinghiali, meglio se giovani di circa un anno. Si può sostenere che i lupi sono utili per il controllo dei cinghiali solo a patto che sia eliminata la pressione venatoria. La caccia favorisce l’aumento della natalità nelle popolazioni di cinghiali, per non parlare delle immissioni a scopo venatorio.

D: Anche le volpi come il lupo sono sotto minaccia. Quante sono le volpi stimate in Italia e qual è il sistema di tutela per questo animale?

R: Non esistono programmi di monitoraggio numerico delle volpi. Si tratta di una specie che non è in pericolo di estinzione. È diffusa un po’ dovunque in Italia ed è ad alto indice riproduttivo. È cacciata perché considerata nociva. È onnivora e predando fauna minore come conigli o lepri, fagiani, quaglie entra in competizione diretta con i cacciatori. È specie cacciabile e l’unico sistema di tutela è quello previsto per la fauna selvatica in generale che può essere soggetta a caccia solo nel periodo di esercizio dell’attività venatoria stabilito dalla legge e secondo i necessari regolamenti venatori delle regioni. Una tecnica venatoria contro la volpe è la caccia in tana. Una pratica orribile. Cani appositamente addestrati entrano nella tana di una volpe e incitati dal cacciatore fanno scempio di quello che trovano all’interno. La volpe spesso non muore per il colpo di fucile del cacciatore, ma letteralmente squartata dal cane. Nella furibonda lotta ingaggiata con la volpe che si difende, il cane subisce ferite anche gravi. Il maltrattamento degli animali è vietato, in Italia, insieme ai combattimenti fra animali, ma la caccia in tana è ancora ammessa.

La LAC, insieme al Rifugio Miletta, ha lanciato una campagna contro la caccia in tana della volpe tramite una petizione online ed è in attesa di essere ricevuta dal Ministro dell’Ambiente per la consegna delle firme fin qui raccolte.

Graziarosa Villani

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Per maggiori informazioni:

http://www.isprambiente.gov.it/files2018/area-stampa/comunicati-stampa/comunicato_lupo_in_Italia.pdf

Piano Lupo 2019

https://youtu.be/aNIbILvyoLA

https://www.change.org/p/stop-alla-caccia-alla-volpe-in-tana

http://www.abolizionecaccia.it/stop-caccia-in-tana/

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.