Molto il pubblico intervenuto.  Il 19 ottobre nuova presentazione alla libreria Gangemi in via Giulia a Roma

Un libro attorno al quale può nascere una nuova comunità che unisca e comprenda menti, territori, appassionati di una storia fino ad oggi non adeguatamente indagata, quella della Tuscia dell’epoca. 

Queste le considerazioni emerse con chiarezza nel corso della presentazione ad Anguillara del libro scritto a quattro mani da Biagio Minnucci e Graziarosa Villani “La Notte delle Cinque Lune, il processo al Conte Everso dell’Anguillara, estinzione dell’antica stirpe” edito da Gangemi Editore International spa. 

Un evento che si è avvalso del contributo di Lazio Crea e del patrocinio del Comune di Anguillara che ha visto presenti moltissimi appassionati. Gli autori del libro, frutto di una iniziativa dell’Associazione Culturale Sabate nell’ambito delle celebrazioni del millenario del castrum di Anguillara, hanno ribadito le ragioni per le quali hanno voluto realizzare un romanzo attorno alla vita di uno dei più controversi personaggi del primo Quattrocento. Ribaltare cioè la “damnatio memoriae” preparata a tavolino per screditare ad imperitura memoria un personaggio divenuto scomodo. Il romanzo vuole lanciare spunti di riflessione invitando ad una attenta rilettura della storia. 

L’appello è stato raccolto con entusiasmo dai valenti relatori intervenuti. Luciano Osbat, già docente di Storia Moderna dell’Università della Tuscia, ha detto letteralmente che gli eversani – Deifobo e Francesco, figli di Everso in particolare – vennero “macinati” dalla Chiesa. Il professor Osbat ha inoltre posto in evidenza che proprio nel periodo in cui visse Everso dell’Anguillara si pongono le basi, tra alleanze ed intese, dello stato moderno. Ha inoltre posto in evidenza la necessità di continuare nella ricerca storica della Tuscia in generale citando tra le altre cose il progetto Gente di Tuscia da lui curato nel quali sono evidenziati fatti e personaggi del territorio.  il professor Sandro Carocci, Docente di Storia Medievale all’Università di Tor Vergata di Roma, per ricordare l’atmosfera del tempo ha citato una lettera di Francesco Petrarca che iebbe a parlare di contadini in armi a caratterizzare un’atmosfera da guerra permanente dell’area. Carocci ha voluto puntare l’attenzione inoltre sul fatto che “Gli Anguillara fra tutti i baroni romani figurano tra le famiglie più antiche”. Con gli Anguillara i Colonna e solo dopo gli Orsini. 

Significativo anche l’intervento di Maria Gabriella Scapaticci, già direttrice del Museo Etrusco di Tarquinia, che per gli autori ha tradotto quel latino “non ciceroniano” del libello scritto da Jacopo Ammannati Piccolomini, ovvero l’eversana deiectio sul quale – ribadendo quando scritto da Papa Pio II nei Commentari, si fonda tutta la cattiva fama a venire del Conte Everso. Scapaticci ha posto in evidenza alcuni passaggi del libello ed in particolare la parte dei punzoni rinvenuti in alcune rocche di Everso. 

La dottoressa Viviana Normando è intervenuta parlando del documento del 1012, il più antico finora rinvenuto sulla famiglia dei Conti dell’Anguillara. Si tratta di un contratto di affitto dei diritti di pesca del Lago di Bracciano con i milites del Castrum Anguillaria nel pieno rispetto degli usi civici del lago. Tra un intervento e l’altro si sono intercalate le letture di Jennifer Mischiati che si è rilevata una splendida interprete e del regista ed attore Fabrizio Catarci che in particolare ha dato lettura di alcuni brani dell’immaginifico “processo” di Everso. 

In apertura i saluti del sindaco di Anguillara Angelo Pizzigallo (Il Comune ha messo a disposizione numerose copie del libro che sono state distribuite ai presenti). 

“Il volume – ha evidenziato – si presta bene per essere presentato nei molti territori citati interessati dalle vicende della famiglia dell’Anguillara”. Il sindaco ha inoltre manifestato la volontà di continuare a collaborare per il consolidamento di questi progetti che vanno a valorizzare la storia locale. 

“Il libro – ha detto il consigliere regionale Emiliano Minnucci – è di grande importanza perché ricostruisce tutta la storia della famiglia degli Anguillara dalle origini. Un romanzo storico  – ha aggiunto – molto leggibile e scorrevole e che rispetto ad un saggio risulta molto più efficace”. Graziarosa Villani ha sottolineato come dalle ricerche fatte per il libro possano scaturire progetti in grado di mettere in campo collaborazioni tra istituzioni e cittadini dei territori che già furono di Everso dell’Anguillara  anche con la messa a punto di territori dedicati. Ha anche evidenziato che le storie documentate delle vicende di allora, si prestano ad un lavoro di drammatizzazione in grado di coinvolgere attori e registi. Ringraziando gli intervenuti Biagio Minnucci è tornato sulla questione che riguarda la nascita delle famiglie baronali di Roma che “si evince – ha detto – anche dalla diatriba storica che coinvolge la originalità della famiglia degli Anguillara rispetto a quella degli Orsini”. Molti quindi gli ambiti di sviluppo offerti dal libro.

Gli organizzatori al termine hanno espresso un sentito ringraziamento per la presenza in particolare a Carlo Maria D’Orazi del Centro Ricerche e Studi di Capranica e alla dottoressa Luisa Caporossi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale.

Una nuova presentazione è in programma a Roma il 19 ottobre 2021 alle 17 alla libreria Gangemi di via Giulia. Oltre agli autori in questa occasione interverranno Tommaso Di Carpegna Falconieri, docente di Storia Medievale all’Università di Urbino, il giornalista de Il Corriere della Sera Giuseppe Pullara, la dottoressa Viviana Normando che parlerà più diffusamente delle sue ricerche storiche, la dottoressa Sandra Ianni, profonda conoscitrice dell’arte culinaria in uso nel Tardo Medioevo e nel Rinascimento.  

Il libro è acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente. 

Rosa Vergari

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(Nella foto il professor Sandro Carocci)

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.