Ricordo Franca scendere gli scalini del salone sartoria del teatro Vespasiano di Rieti, mentre noi provavamo gli splendidi costumi elaborati per noi, lei conversava con il costumista e con le sarte. La signora del teatro al Concorso Mattia Battistini per noi era l’impresaria.

Ricordo uno splendido vestito blu che indossai per una Traviata ma anche quelli sensazionali del Macbeth dove noi facevamo le streghe con tanto di barba ma anche le dame.  Ricordo poi le tournée al Teatro di Tunisi e a quello di Cartagine e a Traviata all’anfiteatro romano a El Jem, sempre in Tunisia, dove al rientro, attendendola, noi inscenammo una estemporanea protesta in piena notte. In quegli ambiti Franca era per lo più la moglie di Maurizio Rinaldi, suo secondo marito e direttore d’orchestra. Sul palco dietro, le quinte, in platea sempre con lei l’amato Roro.

Ricordo Franca a Trevignano nella sua villa sul lago di Bracciano – oggi probabilmente appannaggio dell’Associazione  animalista – che porta il suo nome in un pomeriggio d’estate tra cantanti in prova e i severi rimproveri di Rinaldi, mai tenero soprattutto con i tenori.

Ricordo Franca quando da attrice, senza alcun snobismo, mi diede ne lontano luglio 1994 una lunga intervista. Parlò della necessità di fare una Casa del teatro italiano e alla domanda “Che consiglio darebbe agli assessori alla Cultura?” rispose: “Se hanno delle idee, cosa che è molto difficile, di farle valere a tutti i costi. Chi ha avuto un incarico è padrone di quel settore e quindi deve farsi valere, dando una impronta precisa”.

Ricordo Franca, elegante come non mai, al Castello di Bracciano alla mostra del grande stilista Roberto Capucci e i suo abiti scultura. Ricordo Franca ad un concerto al chiostro degli Agostiniani a Bracciano ad un concerto degli allievi di Stefania Bondafelli, sua figlia adottiva. Ricordo Franca in un sofferto dialogo sulla sua vita al Parco di Trevignano in un faccia a faccia con Pino Strabioli e Tullio Solenghi parlare del suo primo marito Vittorio Caprioli, di Charlie Chaplin, di Edith Piaf ed altri.

Ricordo Franca al suo 99 compleanno all’Arena Palma di Trevignano assistere alla proiezione di un film capolavoro Il Sogno di Venere con De Sica, Sordi, Loren, Vallone, Peppino De Filippo dove ebbi l’occasione di stringerle la mano e  di salutarla per l’ultima volta.

Ricordo Franca solitaria pensare seduta su una poltrona di teatro.

Con lei la comicità e l’ironia ha finalmente indossato panni femminili. Non a caso è considerata la pioniera della comicità in rosa, vera maestra di tante attrici che via via ripropongono le sue icone più celebri dalla Signorina Snob alla Sora Cecioni.

Ciao Franca. L’Italia ti piange. Per tanti come me che hanno conosciuto la tua professionalità, la tua grandezza e al tempo stesso la tua semplicità, resta un onore quello di averti potuto conoscere da vicino e di aver potuto condividere a stretto contatto pagine di vita vissuta.

Graziarosa Villani

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Nella foto: Franca Valeri con Graziarosa Villani, Elisabetta Berto e Roberta Polverini al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti durante la recita di un Macbeth di Giuseppe Verdi.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.