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Ancora una volta è il gioco delle parti a caratterizzare una delle vicende più spinose dal punto di vista urbanistico a Bracciano. Non parliamo di Montebello, né della Lobbra, né di Prato Giardino  ma della vicenda che in queste settimane  sta caratterizzando il lungolago Argenti di Bracciano. La recente operazione dei carabinieri di Bracciano ha messo a nudo una realtà in cui compaiano numerosi abusi, compreso l’immobile comunale già destinato a protezione civile e realizzato, a memoria personale, su un progetto di idee di riqualificazione del waterfront lacustre. Molti i piccoli grandi abusi perpetrati con occupazione abusiva di pubblico demanio. Il giustizialista sindaco Armando Tondinelli   ha dato così il via ad una raffica di ordinanze di demolizione (l’ultima demolizione sul lungolago risale all’assessorato di Sandro Baroni).

Nel gioco delle parti Tondinelli non si fa scrupolo nemmeno di ordinare al Comune e quindi, come se si guardasse allo specchio, di ordinare a se stesso di azionare le ruspe per abbattere una struttura realizzata con soldi pubblici, oltrettutto a cura di una giunta nella quale Tondinelli stesso era assessore ai Lavori Pubblici. Il buon senso del buon padre di famiglia – principio del nostro ordinamento –  avrebbe consigliato di avviare una concertazione tra gli attori interessati per approfondire l’argomento, rispolverare le carte, capire i passaggi di una situazione che non è di oggi ma che, come certificano numerose foto d’epoca, risale almeno agli anni Venti del secolo scorso, in piena Bella Époque.

Ci sono infatti, a guardare bene, delle incongruenze. “In questo territorio, infatti, sin da allora erano presenti le uniche strutture balneari del lago di Bracciano, come risulta dalla cartografia I.G.M. del 1949 ove tale località era individuata con il toponimo di “BAGNI”. Da uno studio inerente la ricostruzione storica, per quanto attiene l’immobile comunale da demolire, compare una procedura che richiama una conferenza dei servizi. L’invasione dell’area demaniale non sussisterebbe in quanto la problematica sembrerebbe essere stata affrontata e risolta in sede della Conferenza dei Servizi, come dimostrato da quanto redatto in uno dei verbali, nel passaggio specifico: “[…] l’ARDIS esprime parere favorevole ed esprime la necessità di quantificare le superfici demaniali interessate dall’intervento. Successivamente tali aree andranno richieste in concessione […]”. Sarebbe pertanto necessario oggi realizzare una approfondita istruttoria da parte degli uffici preposti al controllo del territorio.

E’ necessaria poi una variante al Prg che muti la destinazione “agricola di pregio paesaggistico” disposta nel 2009? E chi è il progettista al quale eventualmente affidare l’incarico della stesura per questo nuovo assetto? Intanto “gli abusivisti” si stanno organizzando sia singolarmente che in forma associata. Si profilano decine di contenziosi che peseranno sulle casse comunali. Ma a questo il sindaco Tondinelli, il sindaco sceriffo, c’è abituato.

E mentre rimane ancora senza risposta l’interrogazione a risposta scritta fatta dal consigliere di minoranza Marco Tellaroli sulla vicenda, la gara va. Si prescrive che, per un importo di 19.000 euro e 2.844,79 euro  per oneri della sicurezza, che dovrà essere effettuata la demolizione della pavimentazione in legno avente una superficie di circa mq 440 ivi compresa la demolizione della struttura soprastante realizzata in parte con vetrate e ferro ed in parte in legno per una cubatura complessiva di circa mc. 360. L’intervento inoltre dovrà comprendere le seguenti lavorazioni: rimozione e recupero di n. 3 lampioni insistenti sul tavolato in legno; demolizione di un tratto di muratura per una cubatura di circa 1,5 mc sul lato sud della superficie in legno; smontaggio della ringhiera di parapetto in acciaio e ricollocazione con posa in opera sul ciglio in pietra da taglio del marciapiede; demolizione della aiuola ovale in muratura. Tutte le lavorazioni di demolizione e rimozione, ove non prevista la ricollocazione dei materiali, dovranno essere trasportate a discarica e smaltite secondo quanto previsto dalle normative vigenti in materia. Le ruspe arriveranno?

Graziarosa Villani

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.