Una voce fuori dal coro si leva in Parlamento riguardo la politica italiana nella situazione geopolitica in atto. Matteo Dall’Osso, deputato di Forza Italia, ha più volte espresso la sua posizione. Il 9 febbraio si è fatto inoltre promotore di un convegno-conferenza stampa a Montecitorio sul tema “Il diritto dei popoli all’autodeterminazione. Abkhazia e la Grande Europa” alla quale ha preso parte anche in videoconferenza il presidente dell’Abkhazia Aslan Bzhaniya. Lo abbiamo intervistato. 

Matteo Dall’Osso, in interviste e interventi a Montecitorio ha espresso la sua linea rispetto al conflitto in corso tra Russia ed Ucraina. Ha contestato in particolare l’invio di armi. Può spiegare meglio la sua posizione?

Volentieri. Premesso che questa guerra è stata fortemente sottovalutata e a tratti provocata dall’Occidente, ed anche questo ho dichiarato in Aula senza alcuna remora, ciò premesso, considero l’invio di armi in Ucraina non un concreto sostegno ad un popolo, bensì un chiaro attacco offensivo ad un nostro storico e pacifico vicino. La Russia – lo dice la storia – non è un Paese che occupa territori altrui: fino a prova contraria, dal colonialismo in poi, sino alle ingerenze più meschine e torbide degli ultimi decenni, è sempre stato l’Occidente a giocare pericolosamente con il destino dei popoli! Quindi, in breve, considero questa guerra solo l’ennesimo gioco di interessi economici e potere dell’Occidente a danno di popoli innocenti ed inermi. Con questa premessa, e considerando il mio impegno a favore dei più deboli, potevo solo ed esclusivamente oppormi a questa imbarazzante barbarie e gli ultimi accadimenti, purtroppo, mi stanno dando ragione.

Alla Farnesina non è piaciuta la conferenza stampa che lei ha indetto a Montecitorio sul caso Abkhazia, repubblica autoproclamata della Georgia. Cosa le è stato contestato in particolare?

È proprio questo il punto, non mi è stato contestato proprio nulla “in particolare”, solo un generico e privo di argomentazioni “invito” a non andare oltre; a conferma non solo dell’opportunità e perfetto tempismo della mia iniziativa ma anche e soprattutto della totale assenza di spessore politico del nostro governo a livello internazionale. Non abbiamo all’orizzonte nessuna bussola geopolitica in grado di guidare le nostre decisioni sullo scacchiere internazionale, questo perché abbiamo affidato nelle mani di soggetti inadeguati e impreparati la guida del nostro Paese e perché siamo politicamente sottomessi in cambio delle briciole delle lobbies che governano il mondo.

Alla conferenza stampa era presente anche un delegato dell’ambasciata russa. Quale è stato il giudizio del diplomatico sulla sua attività riguardo l’Abkhazia?

In apertura del suo intervento, la dottoressa Monsellato – non a caso analista geopolitica – ha infatti ringraziato vivamente il delegato dell’Ambasciata russa per essere presente, nonostante le imbarazzanti posizioni prese da Montecitorio proprio in quelle ore, contro il suo Paese.Il delegato diplomatico ha tenuto ovviamente una posizione equilibrata e diplomatica ringraziando i relatori per l’iniziativa ed in particolare me, per aver avuto il coraggio politico di esprimermi liberamente e di aver promosso una causa, quella dell’Abkhazia, così denigrata ed ignorata per anni con dolo e negligenza da quasi tutti gli Stati del mondo, Italia compresa.

La scheda sulla Georgia, valida dal 24 marzo scorso, scrive testualmente “non sembrano probabili, almeno nell’imminenza, scoppi di nuove ostilità con le regioni separatiste dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, verso le quali si continua comunque a sconsigliare viaggi a qualsiasi titolo. Ai sensi della Legge georgiana sui “Territori Occupati” del 23 ottobre 2008, sono da considerare “occupati” i territori della Repubblica Autonoma di Abkhazia e della Regione di Tskhinvali (Ossetia del Sud). La Legge si applica altresì ai territori di Kurta, Eredvi e Azhara e del comune di Akhalgori, attualmente sotto il controllo dei regimi separatisti”. Come valuta la posizione della Farnesina sulla questione?

Ribadisco quanto appena detto. Dolo e negligenza. Non mi vengono in mente altre parole che esprimano meglio l’imperdonabile miopia democratica dimostrata da Stati nazionali indipendenti – come l’Italia – che volutamente e per egoistici giochi di potere atlantisti, continuano ad ignorare il grido di aiuto di interi popoli che hanno espresso la propria volontà sovrana e nazionale di autodeterminarsi! Parliamo di democrazia ma ne svuotiamo il sacro contenuto, la usiamo solo come alibi di ingerenze in Stati sovrani altrui; quando invece dobbiamo rispettare l’applicazione, glissiamo volgarmente adducendo pretestuose e inaccettabili teorie populistiche di bassissimo profilo. Infine indiscrezioni mi hanno segnalato che dopo l’invito al convegno rivolto a tutti i Paesi stranieri, compreso quello alla Georgia, la stessa abbia fatto pressione sulla Farnesina affinché io non svolgessi il convegno. Quindi sono stato caldamente consigliato di valutare l’opportunità di non farlo. Fui solo anche in questo caso e decisi comunque di svolgerlo a carattere personale.

Oggi lei è additato di essere filorusso. Si dice che sia stato iscritto anche in una speciale lista di amici di Putin, cosa ne pensa?

Chi lo dice? La Stampa di basso profilo che etichetta senza remore e con incontrollata ignoranza, strumentalizzata da interessi cinici e violenti. Sfido questa stampa a sedersi con me! Troppo comodo emarginare chi ha il coraggio di dissentire motivando e denunciando scomode verità da uno scranno guadagnato con migliaia di voti democraticamente e sovranamente espressi. Ma si sa, l’ignoranza è un male insidioso ed è protetto da leggi speciali che ne vietano l’abbattimento.

Non ritiene che il Parlamento, ai sensi dell’articolo 78 della Costituzione, sia stato esautorato visto che di fatto siamo in guerra senza che le due camere si siano pronunciate al riguardo?

Assolutamente d’accordo. L’Italia non è di fatto più una Repubblica parlamentare da svariati mesi ahimè, ma quando gli italiani se ne renderanno conto, il nostro volto sarà ormai così cambiato da consentire allo sconforto di prevalere sulla voglia di giustizia, o quanto meno questo è ciò che spera chi governa oggi con prepotenza prevaricatrice.

Lei ha sostenuto Draghi al governo. Cosa pensa di lui oggi?

L’amore ed il rispetto per il nostro Tricolore mi impone di non rispondere in maniera schietta. Mi permetta solo – con sincero rammarico – di ricordare al nostro primo ministro che ha prestato giuramento al cospetto dell’Italia e del popolo italiano. Se la storia un giorno dovesse, malauguratamente, attestare una condotta diversa e meno onorevole, tutti saremmo autorizzati a sentirci traditi.

L’ex Urss si è disgregata in più Stati ma sono molti i popoli che non si riconoscono nello Stato in cui ricadono attualmente. Come risolvere questa contraddizione?

Semplicissimo. Rispettando la volontà dei popoli sovrani al di là della strumentalizzazione geopolitica fatta dalle lobbies. Il ritorno ad una dimensione umana della gestione politica e geopolitica del pianeta, risolverebbe, a mio modesto parere, il 50 per cento dei problemi dell’umanità.

Graziarosa Villani

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Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.