Italia Nostra sezione Castelli Romani comunica di aver appreso con grande soddisfazione la notizia della richiesta da parte della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, della sospensione dei lavori del Primo Stralcio Funzionale relativo al progetto di Collegamento Viario Tra L’appia Bis E L’ospedale Dei Castelli Romani nella zona di importanza archeologica e paesaggistica di Vallericcia.

“Facciamo nostre – commenta Enrico Del Vescovo, presidente della sezione – le rimostranze dei cittadini riguardo a quest’opera che nel suo complesso si presenta esageratamente ampia e con un pesante impatto ambientale in termini di consumo di suolo. Il nome stesso del suddetto progetto potrebbe dirsi persino ingannevole poiché, in realtà, amplierebbe significativamente la rete stradale, prevedendo interventi in zone che poco o nulla hanno a che vedere con l’Ospedale o l’Appia bis. Ma certo questo è solo un aspetto della vicenda. Infatti occorre sottolineare – dice ancora Del Vescovo – come questa strada, contro la quale si sono battuti negli anni passati alcuni cittadini riuniti in comitato civico, che fecero anche manifestazioni di dissenso sotto il Comune di Ariccia, ricorso al TAR, presentando obiezioni agli organi competenti, è pensata, e in parte ormai purtroppo realizzata, in un territorio tutelato, in quanto sottoposto a vincolo e protetto in base al PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale), essendo area di pregio non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche e soprattutto sotto il profilo archeologico.  Infatti siamo in zona Appia Antica, a poche decine di metri dalla Porta Urbica (Basto del diavolo) e dalla ancor più nota Sostruzione, in prossimità di quella che era la prima stazione di posta dell’Antica via Appia, o dalla così detta Tomba degli Orazi e Curiazi, nonché dalle catacombe di San Senatore.  Proprio nei pressi dell’incrocio – spiega Del Vescovo – tra via di Mezzo e l’Appia antica è stata abbattuta una quercia e rifatta una rotatoria che prima era in terra, mentre ora è totalmente ed inspiegabilmente in cemento. Durante gli scavi sono emerse dal sottosuolo pietre squadrate che sembrerebbero proprio antichi basoli. Reperti che hanno attirato l’attenzione di cittadini attenti i quali, prima hanno condiviso alcune fotografie sui social network, e poi hanno interessato la stampa e, ovviamente, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma. Sta di fatto che il progetto di questa strada, in parte già eseguito, sottrae grande quantità di suolo, cementificando zone che erano terreni agricoli vincolati, togliendo alberi, anche secolari, che erano, e in parte ancora sono, sul suo percorso”.

Italia Nostra Castelli Romani desidera infine ringraziare per l’importante aiuto ricevuto a difesa del territorio i cittadini Fabio Ascani ed Alessandro Brugnoli che da tempo hanno seguito con grande impegno e passione la vicenda, mostrando come in realtà molti cittadini siano sensibili alla tutela e preservazione del paesaggio e del patrimonio archeologico.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.