Che comunità è mai questa dove un uomo muore all’ospedale di Bracciano senza né amici e parenti che possano seguire i suoi funerali? Evidentemente è una comunità che ha smarrito il senso della solidarietà. L’uomo è deceduto il 5 gennaio. Dopo un carteggio tra Asl e Comune di Bracciano, l’acquisizione di preventivi da imprese funebri, il Comune di Bracciano ha disposto un impegno di spesa per “inumazione cittadino residente in stato di abbandono”. Il documento, una determinazione a firma del capoarea Antonio Bucefalo, sempre all’insegna dell’insulsa legge sulla privacy, non riporta le generalità di questo sventurato uomo che resta senza nome. Né viene indicato il luogo di sepoltura dove qualcuno potrebbe portare un fiore. Tutto ciò testimonia di una città senza cuore, né anima, stretta tra burocrazia, inefficienze, assenza di reti solidali. A Bracciano si può morire così.

Graziarosa Villani

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.