Pollice verso da parte di Italia Nostra Lazio per il nuovo Testo Unico Forestale. Una normativa “brucia-foreste” che rappresenta un colpo mortale alla tutela degli ecosistemi forestali presenti in Italia.

Il punto sulla situazione è stato fatto il 6 aprile scorso a Rieti alla Giornata di studio su Biomasse Forestali ad uso energetico nel corso del quale, tra i tanti relatori presenti, i presidenti di Italia Nostra Lazio e Italia Nostra Toscana sono intervenuti con un documento congiunto.

Tre gli aspetti maggiormente sotto accusa. In primo luogo l’errata interpretazione della cosiddetta “cura del bosco” collegata strettamente alle filiere dell’industria del legno e dell’impiego delle centrali a biomasse. La subordinazione, in secondo luogo, di un bene pubblico come il bosco agli interessi privati dell’industria e degli stakeholders di riferimento, in particolare Feder-legno. In terzo luogo per Italia Nostra costituisce una forzatura la definizione di “terreni incolti ed abbandonati” in cui verrebbero a rientrare i boschi non gestiti da più di 10 anni esposti ad un impiego commerciale a scapito del paesaggio storico.

Non sarà certo lo sfruttamento delle biomasse a risolvere i problemi in aree soggette a spopolamento come l’Appennino. Per Italia Nostra, anche in questo ambito, l’obiettivo è tutelare il paesaggio e con esso la biodiversità che lo anima e ne caratterizza la bellezza. In questo senso Italia Nostra Lazio condivide le preoccupazioni già da tempo espresse da Altura-Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti).

Anche se la superficie boschiva è raddoppiata non è certo la strada delle biomasse che si può assicurare sviluppo, se non con la garanzia della assoluta tutela dei contesti naturali. Con meno fretta ed un confronto più ampio per Italia Nostra Lazio e Toscana si sarebbe potuta ottenere una legge nazionale di gran lunga migliore per l’immenso patrimonio boschivo italiano, un patrimonio che solo nel Lazio, secondo i dati Ispra, copre quasi un terzo della superficie dell’intera regione.

Per Italia Nostra Lazio rimettere mano ad un Testo Unico Forestale costituisce un banco di prova per il nuovo Parlamento che verrà presto chiamato a confronto aperto su queste tematiche.

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.