Un film da lei sceneggiato e interpretato per la regia del grande Dino Risi per festeggiare a Trevignano sul lago di

Franca Valeri in visita alla mostra di Roberto Capucci al castello di Bracciano.

Bracciano i 99 anni di una signora del teatro italiano: Franca Valeri. L’attrice, presente in sala alla suggestiva Arena Palma prima del via alle proiezioni, ha ricevuto l’omaggio di Tullio Solenghi, l’amico di sempre, del conduttore Pino Strabioli e della sindaca Claudia Maciucchi. Anche se le condizioni di salute, vista la veneranda età, non le consentono di prendere la parola per un saluto a pubblico accorso numeroso ad acclamarla, a parlare per lei sono decenni di teatro, di televisione, di libri. Personaggi che hanno fatto da apripista come le celebri Signorina snob o la Sora Cecioni che hanno con ironia raccontato il mondo visto dalla parte delle donne.

Franca Valeri infatti prima di essere una grande interprete e una impagabile autrice e innanzitutto consapevole del ruolo che le donne devono avere nel mondo. E in ogni sua interpretazione questo è il filo conduttore che trapela. Così Il Segno di Venere la vede primeggiare assieme a Sofia Loren assieme a giganti come Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Peppino dei Filippo, Raf Vallone e Tina Pica sullo sfondo di una Roma anni Cinquanta che fa fulcro attorno alla Casa del Viaggiatore, centro servizi ante litteram a pochi passi dalla stazione Termini. E qui che il personaggio lavora come dattilografa, lontano dalla sua Milano tra le difficoltà di una Roma proiettata verso il boom economico.

A parlare per la Valeri ci sono anche i tanti aneddoti raccontati tra cui quello della conoscenza a Parigi con il grande Charlie Chaplin e della foto che la vede ritratta con lui ed altre star dell’epoca custodita dall’attrice nel bagno di casa. Eh sì perché Franca, nonostante i tanti riconoscimenti, è rimasta semplice, sempre fedele a se stessa. Non ostenta boria e la sua è piuttosto riservatezza. Così quando la si avvicina si può parlare con lei come si parlasse con una signora appena conosciuta sul bus e con la quale si possa chiacchierare del più e del meno. La sua è una ironia senza tempo, che come tale è stata in grado di attraversare indenne vari decenni, e che si fonda tutta sulla tipizzazione delle figure.

Due mariti, l’attore Vittorio Caprioli e il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi, e almeno tre passioni, il teatro, l’opera e gli animali. Al melodramma Franca Valeri ha dedicato la seconda parte della sua vita organizzando il premio Mattia Battistini e portando a battesimo decine di bravi cantanti lirici. Spettacoli curati nel dettaglio. Splendidi in particolare i costumi realizzati ex novo da professionisti del settore. L’eleganza sobria è stata sempre la sua cifra. A Bracciano l’abbiamo vista “madrina” di una indimenticabile mostra degli abiti scultura dello stilista Roberto Capucci. Ed anche nella compagnia l’attrice ha saputo presenziare senza invadere, restando a latere tra la cura di qualche regia e il solo restare in sala durante le prove ad ascoltare.

L’altra passione sono gli animali tanto che all’Associazione Amici degli Animali Franca Valeri l’attrice ha già destinato la sua villa in riva al lago di Bracciano. La sua vita è stata scandita dalla presenza di un cane di nome Roro. A Roro I successe Roro II e così via. Ora ad accompagnare i 99 anni dell’attrice c’è Roro X.

In passato abbiamo avuto il piacere di intervistare questa grande mente, oltre che di lavorare con lei,  ma ora che una intervista vera si fa impossibile saccheggiamo una sua autobiografia, Bugiarda, no reticente nella certezza che le risposte di oggi sarebbero quelle di allora.

Qual è il suo teatro?

“Il mio è un teatro di parola, forse nientedimeno attuale, ogni volta che sembra invecchiato ringiovanisce, dopo tante innovazioni ritorna sempre a galla”.

Qual è il suo rapporto con il lago?

“Il lago è l’acqua alla mia misura di lombarda…il mio lago attuale è quello di Bracciano, più piccolo e meno ricco, senza ville di antiche contesse, ma ha un castello fra i più belli e minacciosi del mondo. Il mio modesto pontile mi rimanda al tramonto, al coro a bocca chiusa della Butterfly. Quell’acqua silenziosa rende il mio giardino magico. Quando inizia a far caldo i cani cominciano a scavare buche umide di fresco. Il giardiniere dice ridendo: Frà, so’ cominciati i lavori”.

Cosa è la comicità?

“La comicità è un lavoro di cervello”.

Graziarosa Villani

RIPRODUZIONE RISERVATA

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.