Discoteca Country House di Anguillara ancora alla ribalta delle cronache dopo il clamoroso arresto, qualche settimana fa, di un uomo di 44 anni che deteneva droga, coltelli e pistola e che tranquillamente si stava divertendo il sabato sera dentro il locale. Questa volta la materia non è penale ma urbanistica. Arriva infatti dal Comune una ordinanza che revoca la sospensione di un obbligo di demolizione di opere realizzate abusivamente in uno dei locali della movida locale.

In pratica era stato fatto obbligo alla società Adelfai di Arianna Settimi di demolire alcune opere abusive. Successivamente questo obbligo è stato revocato ed ora ripristinato con l’ultima ordinanza. Questo potrebbe aprire la strada all’acquisizione da parte del Comune, salvo opposizione. Quali sono le opere abusive realizzate in loco? A quanto si è potuto apprendere (dato che la ordinanza all’Albo Pretorio non è per assurdo consultabile per la solita storia della privacy ad personam) dall’Osservatore Laziale si tratta di “Muretti in calcestruzzo e blocchi dell’altezza di circa mt 1.30 per ml 9.00; Innalzamento della quota di calpestio per circa mt 0.50 per un’area di circa mq 37.50; Modifica dei percorsi di sicurezza; Realizzazione di due ambienti adibiti a bar durante l’esercizio delle discoteca; – oltre a tutte le opere oggetto di sanatoria (oggetto di diniego)”.

Altra vicenda riguarda tuttavia anche il fatiscente casolare attorno al quale sono state realizzate, in modo pressappochista, opere di vario genere fino a realizzare una “struttura” che solo il buio e le luci psichedeliche possono far chiamare discoteca.

Dell’intera vicenda urbanistica si sono interessati anche i carabinieri di Anguillara e i Vigili del Fuoco per l’assenza di alcune certificazioni d’obbligo.

Il recente provvedimento mette quindi a nudo una situazione di irregolarità costante di una struttura dedicata ad accogliere i giovani e tollerata e in qualche modo avvantaggiata negli anni dalle varie amministrazioni comunali. Un trattamento speciale riservato al Country mentre altre strutture simili, come la discoteca Hollywood, il Pepe Nero, L’Arcobaleno, venivano costantemente tenute sotto controllo stretto in termini urbanistici, di sicurezza e del contenimento dei decibel.

Del resto è noto che la discoteca Country è stata il feudo, oltre che un serbatoio di voti, dell’ex deputato forzista Giorgio Simeoni, finito nell’occhio del ciclone giudiziario per lo scandalo di Lady Asl.

La situazione attuale potrebbe pertanto essere il risultato di un solerte lavoro di inchiesta da parte dei carabinieri ma anche l’intenzione di pezzi dell’apparato amministrativo del Comune di Anguillara di tutelarsi da eventuali incriminazioni. Molto difficile che si arriverà ad una acquisizione da parte del Comune, a meno che non si voglia arrivare ad una acquisizione “farsa” come quella che ha riguardato il ristorante Tiglio, acquisito, non demolito e poi riaffittato dal Comune ad una bassissima cifra (c’è chi dice 1 euro) agli abusivisti che lo avevano realizzato.

Quello del Country, come quello del Tiglio sono capitoli di una storia dell’abusivismo ad Anguillara da scrivere, rispolverando atti, ordinanze, ricorsi, etc. etc.

Lo scandalo vero è che quest’estate l’amministrazione comunale, pur ben sapendo la situazione urbanistica del Country, ci ha fatto accordi prevedendo “serate” speciali per gli under 14, tutti schedati e spacciando la febbre del venerdì sera come un qualsiasi servizio sociale in ambito di politiche giovanili.

il provvedimento citato è la Revoca dell’ordinanza n. 61 del 7 giugno 2018 avente ad oggetto “sospensione della esecutività dell’ordinanza di demolizione n. 157 del 19 dicembre 2017”. Discoteca Country – via della Mainella – soc. Adelfai srl – amm.re Arianna Settimi. (ordinanza/2018/107/12-09-2018) in pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di Anguillara dal 12-09-2018 al 27-09-2018.

Foto tratta dalla pagina Facebook di Umberto Giannini Foto. 

Di Graziarosa Villani

Giornalista professionista, Laureata in Scienze Politiche (Indirizzo Politico-Internazionale) con una tesi in Diritto internazionale dal titolo "Successione tra Stati nei Trattati" (relatore Luigi Ferrari Bravo) con particolare riferimento alla riunificazione delle due Germanie. Ha scritto per oltre 20 anni per Il Messaggero. E' stata inoltre collaboratrice di Ansa, Il Tempo, Corriere di Civitavecchia, L'Espresso, D La Repubblica delle Donne, Liberazione, Avvenimenti. Ha diretto La Voce del Lago. Direttrice di Gente di Bracciano e dell'Ortica del Venerdì Settimanale, autrice di Laureato in Onestà (coautore Francesco Leonardis) e de La Notte delle Cinque Lune, Il processo al Conte Everso dell'Anguillara (coautore Biagio Minnucci), presidente dell'Associazione Culturale Sabate, del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano, vicepresidente del Comitato Pendolari Fl3 Lago di Bracciano.